Fatevene una cazzo di ragione
Alla vigilia della direzione regionale del Pd di oggi, permettetemi alcune considerazioni su quello che è successo in questi giorni. Mi sembra di poter dire, intanto, che non abbiamo capito la lezione. Ci si divide fra chi vorrebbe ricandidare solo alcuni dei consiglieri regionali uscenti, chi vorrebbe azzerare il tutto e chi sostiene che il gruppo del Pd alla Pisana, pur avendo sbagliato in passato ha fatto una opposizione rigorosa e, in fondo, ha mandato a casa la Polverini. Read more »
Polverini, ma se intanto ti dimettessi davvero?
Tracotante, immacolata, gli indegni sono altri. Cara presidente falla finita. Dici ai consiglieri del Pd che hanno annunciato le loro dimissioni e non le hanno mai date. Ma tu hai convocato una conferenza stampa, hai riempito le pagine di giornali, mi hai invaso il telecomando. Per tutti ti sei dimessa. Ma de che? Read more »
E adesso tutti a casa.
Ma davvero
Ha cominciato Enzo Foschi, consigliere regionale, su Facebook, poi è arrivata quella secca dichiarazione di Gasbarra che parla della necessità di una scossa, un elettroshock addirittura. Insomma la pazza idea che avevo lanciato in forma brutale ieri mattina, stimolata da un agghiacciante editoriale di Francesco Merlo su Repubblica, arrivati alla sera non era poi così pazza.
E benissimo fa il segretario romano del Pd Marco Miccoli a sottolineare come le dimissioni dei consiglieri di opposizione non solo metterebbero ko Polverini e soci, ma ci farebbero tornare in sintonia con i nostri militanti ed elettori.
Intanto, questa pazza idea, ha tolto la Polverini dalle prime pagine dei giornali e ha rimesso al centro un Pd non più pavido, ma che affronta il disastro a petto in fuori. E non è poco dopo una settimana in cui la governatrice è riuscita a smarcarsi dagli scandali giocando la parte di una eroina immacolata. Noi gli abbiamo detto chiaro e forte che il gioco non regge, che non basta presentarsi in Consiglio regionale vestita di bianco perché la melma si vede comunque.
E poi siamo riusciti a dire, forte e chiaro, lo ripeto, che siamo diversi dalla destra. Non tanto perché abbiamo usato in maniera oculata quei fondi oscenamente distribuiti dall’ufficio di presidenza (con il nostro assenso e il nostro silenzio), ma perché quando ci accorgiamo di aver sbagliato mettiamo davanti a tutto l’interesse del Lazio, dei cittadini, dei lavoratori, delle aziende. Lo ripeto: non l’interesse del Pd, non l’interesse del singolo consigliere. L’interesse collettivo. E scusatemi se, in tempi di teste di maiale e cene a base di ostriche, uso una categoria che a qualcuno sembrerà sessantottina.
L’hanno colto bene i giornali di oggi questo aspetto. Hanno colto bene la forza della dichiarazione di Gasbarra, che del resto raccoglie – magari con un paio di giorni di ritardo – quel “tutti a casa” lanciato perentoriamente su twitter da Zingaretti.
Ora si tratta di farlo capire bene a tutti. E di procedere di conseguenza. Credo che domani verrò anch’io alla direzione regionale e chiederò di intervenire. Magari mi diranno di no, non sarebbe uno scandalo visto che non ne faccio parte. Ma forse cinque minuti me li daranno.
Dirò più o meno questo.
Adesso bisogna fare sul serio: raccogliere le firme di tutta l’opposizione, non solo dei consiglieri eletti, ma anche di quelli semplicemente candidati. Il Pd si riprenda il suo ruolo quello di forza trainante del centrosinistra. E bisogna presentarle sul serio le dimissioni, non solo minacciarle. Qualcuno sicuramente dirà: vabbeh ma così non si scioglie il consiglio regionale, si lascia semplicemente da sola la maggioranza.
Io credo, al contrario, che sia una vera bomba atomica lanciata in quell’aula troppo spesso inutile e umiliata. Indiciamo una grande manifestazione unitaria davanti alla Pisana, organizziamo i pullman, circolo per circolo del Pd. In quella giornata presentiamo le nostre dimissioni collettive. E poi vediamo se tutto rimane come prima. E’ una follia? Forse sì. Io credo che Polverini e soci sarebbero davvero nudi di fronte all’opinione pubblica e non potrebbbero resistere un minuto di più.
Dirò ancora: questa operazione, non mediatica, non tattica, ma vera, di grande impatto perché sincera, andava fatta un minuto dopo aver votato i tagli. Si doveva intervenire in aula dicendo: “Noi abbiamo votato la riduzione delle commissioni, abbiamo votato la riduzione dei fondi ai gruppi, perché vogliamo che la prossima legislatura sia diversa. Ma adesso ce ne andiamo perché noi siamo quelle che le cene e le cravatte ce le paghiamo da soli e con le vostra decadenza non vogliamo entrarci nulla. Adesso, subito non tra due anni, giudicheranno i nostri unici padroni, gli elettori. Arrivederci a lunedì.
Ps: in questi due giorni (sabato e domenica mattina) ho ricevuto oltre tremila visite sul mio sito. Non lo dico per autocompiacimento, ma per farvi capire quanto questo argomento sia sentito. Chi vuole continuare a seguire le folli idee di un libero iscritto al Pd può anche iscriversi al sito, non vi arriveranno pubblicità, ma una mail quando viene pubblicato un nuovo articolo: basta inserire il proprio indirizzo nella finestra in basso a destra.
Pps: grazie a tutti, ai tanti che mi hanno fatto i complimenti, ma anche a quelli che non sono d’accordo. L’importante è discutere a viso aperto. Un ringraziamento in particolare a “Il fatto quotidiano”, non lo amo tantissimo ma credo che questa volta abbia fatto un favore non tanto a me, ma a tutto il Pd.
Cari consiglieri regionali del Partito democratico…
Cari consiglieri regionali del Pd,
vi scrivo questa lettera perché non facendo parte della direzione del partito non posso intervenire lunedì e dirvi le stesse cose in faccia, guardandovi negli occhi. Read more »
A cosa serve
questo nuovo sito
Questa idea del sito nasce in moto, mezzo sul quale passo (anzi passavo, prima del furto della mia adorata) molto tempo nel traffico di Roma. In moto è diverso, non hai la radio che scandisce i chilometri, se squilla il cellulare non rispondi. E allora godi di lunghi momenti di astrazione dalla quotidianità e hai il tempo per ragionare, ti riprendi quel tempo per pensare che ti viene sottratto dal computer, dalle mail, dalle telefonate, da una vita che non ha più quelle pause necessarie per rimettere in fila le questioni. Read more »
Benessere e qualità della vita nei Municipi di Roma
Benessere e qualità della vita nei Municipi di Roma, un’interessante elaborazione dell’università Roma Tre (LA TROVATE QUI), che mette a confronto i dati dei diversi territori di Roma. Read more »
Piccolo, una campagna elettorale a sua insaputa
Insomma, dopo le case pagate a insaputa, dopo le vacanze a insaputa. Adesso abbiamo anche la campagna elettorale a insaputa. Questa infatti la tesi sostenuta da Samuele Piccolo, il consigliere del Pdl agli arresti domiciliari con l’accusa di aver organizzato una mega truffa per pagarsi le campagne elettorali. Piccolo faceva, per la cronaca il vicepresidente del consiglio comunale. A meno che non lo avessero nominato a sua insaputa. Read more »
Appunti per il futuro
La direzione da prendere
Una premessa: le questioni urbanistiche vanno analizzate insieme alla mobilità e alle politiche per la casa, altrimenti continueremo a progettare quartieri senza collegamenti e appartamenti destinati a restare vuoti. Anzi a essere precisi, continueremo a progettare quartieri sempre più lontani dai luoghi di lavoro, ad avere una città sempre più a macchia di leopardo, ingestibile. Read more »
Appunti per il futuro: la questione della casa
L’urbanistica è da sempre una materia calda a Roma. Nel X Municipio, ormai, se ne discute al bar insieme agli acquisti della Roma e della Lazio.
Il piano regolatore approvato dalla giunta Veltroni prevede un netto ridimensionamento rispetto al precedente strumento urbanistico, prevede norme precise sulla mobilità, prevede strumenti innovativi rispetto al passato, in particolare le cosiddette centralità. Pensate come aggregati urbani, fatti soprattutto di servizi, per garantire gli standard urbanistici a quei territori che non li raggiungono. Read more »
Diritti civili, un referendum
fra gli iscritti al Pd
Ho letto che attenzione il documento approvato ieri dall’assemblea nazionale già alcune settimane fa. Io lo trovo molto debole, frutto di uno di quei compromessi interni che sta uccidendo gradualmente il progetto del Pd. Io credo che sia ora di dire parole chiare, anche pensando alle future alleanze elettorali. Mi chiedo, infatti, come si possa pensare ad un’alleanza con Casini e pensare allo stesso tempo di introdurre quei diritti civili che porterebbero l’Italia a livello di un qualsiasi paese civile.
E, allora, la soluzione c’è: basta con le timidezze e con gli ordini del giorno presentati in assemblee dove manco te li fanno votare con scuse burocratiche che manco nel Pcus. Si chieda con forza un referendum fra gli iscritti. Anzi se ne chieda più di uno dico io: sui diritti civili, ma anche sui diritti sociali, altro tema che spacca i cosiddetti organismi dirigenti del partito. Continuano a ripeterci che manca il regolamento applicativo dello statuto per i referendum interni. se aspettiamo che una qualche commissione lo produca facciamo a tempo a cambiare quattro o cinque partiti. I dirigenti della cosiddetta “area laica” del Pd lancino una raccolta di firme fra gli iscritti. Vediamo se poi hanno la forza di dire di no a migliaia e migliaia di firme.
E che nessuno dica che si tratta di questioni marginali, che bisogna pensare alla crisi: io credo che la laicità debba essere un tratto fondante del Pd, non un fatto marginale da discutere alla fine di un’assemblea a fine luglio. E lo dobbiamo dire con chiarezza anche ai futuri alleati: noi siamo questo, se volete stare con noi questo è il nostro programma. Fosse che magari, per una volta, anche gli elettori apprezzerebbero?
Ps: il 18 alla festa di Roma c’è Rosy Bindi. Io sono contro le contestazioni, i fischi, le piazzate. Ma costringiamo la presidente del partito a discutere di questi temi. Andiamo al dibattito, in tanti e alziamo tutti la mano per chiedere la parola. Civilmente, con calma. Se siamo in tanti non potranno non darci la parola.
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